Inizia l'era Prandelli - Cassano e Balotelli praticamente azzurri
E' cominciata oggi con la conferenza stampa di presentazione nella "pancia" dell'Olimpico di Roma l'era-Prandelli.
Ed è un inizio soft: Prandelli che ringrazia Lippi per ciò che ha lasciato di positivo, e poi gira pagina sul suo futuro, vedendo rosa. Pare aver appreso la lezione da Maradona, che in questo Mondiale si dimostra il più grande team-leader mai apparso su una panchina da ct.
Prandelli parla infatti di "squadra da costruire anche al di là del rettangolo di gioco", di rapporti umani che vengono prima di tutto, di "ampia collaborazione" anche con tutto lo staff federale (intanto ha ottenuto il contratto per tutti i suoi uomini: Pin come secondo, Venturati e Casellato), di "fare gruppo", di "risorse umane" importanti, e così via.
Prandelli è poi interessante sul piano tecnico: "Vale la meritocrazia: giocherà in nazionale chi lo merita, i giocatori di qualità ci sono e di solito non trovano problemi a convivere."
Già questa frase è un manifesto dell'anti-lippismo e anche se Prandelli i nomi non li fa, è un sì a Cassano e Balotelli. Anche perché tutta l'Italia chiede di vederli in azzurro. Non basta: il neo c.t. è chiaro anche su Totti: fa chiaramente capire che nei suoi piani non rientrano i vecchi campioni, perché il suo obiettivo è costruire per il futuro, anche se il suo primo pensiero sono le partite di qualificazione all'Europeo.
Come fare? Prandelli ha la ricetta: "sfruttare al meglio le qualità di ogni giocatore facendolo giocare nel suo ruolo. Per questo non avrò un modulo rigido".
Il meglio del calcio d'Italia tenuto insieme "dall'orgoglio di noi italiani, che vogliamo dimostrare che il Sudafrica è stata solo una parentesi".
A nostro parere, Prandelli farà bene. Chiamerà i giovani e anche se l'Italia ha un campionato che lascia poco spazio ai nostri ragazzi - gli stranieri finchè son campioni vanno benissimo, se sono mezzi giocatori rubano solo posti e soldi - Prandelli non lascerà a casa i talenti. Ha le qualità, anche umane, per gestirli. Non è arrogante come Lippi, è una persona piacevole ed equilibrata.
Come tecnico ha fatto bene, senza mai brillare particolarmente, ma facendo esprimere un buon calcio alle sue squadre. Sicuramente farà meglio di Lippi. Perchè è intelligente e sa di avere la strada spianata: ricomincia da un punto così basso che più giù non si può.
Diciamocelo, sono anni che non vediamo una partita decente della nostra nazionale!
Buon lavoro, Cesare!
Ed è un inizio soft: Prandelli che ringrazia Lippi per ciò che ha lasciato di positivo, e poi gira pagina sul suo futuro, vedendo rosa. Pare aver appreso la lezione da Maradona, che in questo Mondiale si dimostra il più grande team-leader mai apparso su una panchina da ct.
Prandelli parla infatti di "squadra da costruire anche al di là del rettangolo di gioco", di rapporti umani che vengono prima di tutto, di "ampia collaborazione" anche con tutto lo staff federale (intanto ha ottenuto il contratto per tutti i suoi uomini: Pin come secondo, Venturati e Casellato), di "fare gruppo", di "risorse umane" importanti, e così via.
Prandelli è poi interessante sul piano tecnico: "Vale la meritocrazia: giocherà in nazionale chi lo merita, i giocatori di qualità ci sono e di solito non trovano problemi a convivere."
Già questa frase è un manifesto dell'anti-lippismo e anche se Prandelli i nomi non li fa, è un sì a Cassano e Balotelli. Anche perché tutta l'Italia chiede di vederli in azzurro. Non basta: il neo c.t. è chiaro anche su Totti: fa chiaramente capire che nei suoi piani non rientrano i vecchi campioni, perché il suo obiettivo è costruire per il futuro, anche se il suo primo pensiero sono le partite di qualificazione all'Europeo.
Come fare? Prandelli ha la ricetta: "sfruttare al meglio le qualità di ogni giocatore facendolo giocare nel suo ruolo. Per questo non avrò un modulo rigido".
Il meglio del calcio d'Italia tenuto insieme "dall'orgoglio di noi italiani, che vogliamo dimostrare che il Sudafrica è stata solo una parentesi".
A nostro parere, Prandelli farà bene. Chiamerà i giovani e anche se l'Italia ha un campionato che lascia poco spazio ai nostri ragazzi - gli stranieri finchè son campioni vanno benissimo, se sono mezzi giocatori rubano solo posti e soldi - Prandelli non lascerà a casa i talenti. Ha le qualità, anche umane, per gestirli. Non è arrogante come Lippi, è una persona piacevole ed equilibrata.
Come tecnico ha fatto bene, senza mai brillare particolarmente, ma facendo esprimere un buon calcio alle sue squadre. Sicuramente farà meglio di Lippi. Perchè è intelligente e sa di avere la strada spianata: ricomincia da un punto così basso che più giù non si può.
Diciamocelo, sono anni che non vediamo una partita decente della nostra nazionale!
Buon lavoro, Cesare!
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